NeuroCOV è un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea per dare risposte a numerose domande riguardanti le conseguenze neurologiche e neuropsichiatriche del COVID-19.
Per raggiungere questo obiettivo, un internazionale team di ricercatori da 10 diverse istituzioni di 7 nazioni europee (Finlandia, Belgio, Germania, Israele, Italia, Olanda, Svezia) sta arruolando volontari per gli studi clinici del progetto. In Italia, l’arruolamento dei partecipanti è coordinato dall’Università degli Studi di Milano.
Tra le complicazioni neurologiche e psichiatriche a lungo termine del COVID-19, gli studiosi segnalano non solo la compromissione del senso dell'olfatto e del gusto o la ridotta capacità di concentrazione, ma anche veri e propri deficit cognitivi e di memoria, disturbi comportamentali, epilessia, neuropatie periferiche. Questi disturbi neurologici si stanno sempre più spesso manifestando nel lungo periodo dopo settimane o mesi dall’infezione acuta da SARSCov-2 e stanno definendo quadri clinici complessi, non ancora perfettamente caratterizzati e persistenti. Lo studio NeuroCOV intende quindi fare chiarezza sulla fisiopatologia, l’inquadramento clinico e le terapie delle complicanze neurologiche croniche dell’infezione da SARS-COV-2.
Il professor Domenico Mavilio, docente del Dipartimento di Biotecnologie Mediche e Medicina Traslazionale è referente del gruppo di ricerca dell’Università Statale. Il team include anche Agostino Riva, docente di Malattie Infettive al Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche, Leonardo Pantoni, docente di Neurologia al Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche e responsabile dell’Unità di Neurologia presso l’Ospedale Sacco, Eduardo Nobile-Orazio, docente di Neurologia presso il Dipartimento di Biotecnologie Mediche e Medicina Traslazionale, e Fabrizia Terenghi, referente clinico organizzativo dell’Unità di Malattie Neuromuscolari e Neuroimmunologia presso IRCCS Istituto Clinico Humanitas.
Gli arruolamenti dei volontari si svolgono presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano e l’Ospedale Sacco.
Possono partecipare allo studio persone che soddisfano i seguenti criteri:
persone maggiorenni, madrelingua italiani, che abbiano avuto una certificata infezione da SARS-CoV2 con tampone negativo da più di 12 settimane e che non abbiano precedenti diagnosi di patologie psichiatriche maggiori.
Lo studio prevede una prima visita (baseline) e una visita di follow-up dopo 12 mesi. In entrambe le occasioni, i partecipanti allo studio verranno sottoposti ad un esame neurologico e neuropsichiatrico e sarà eseguito un prelievo di sangue.
La partecipazione allo studio è gratuita.
Per verificare se si è eleggibili, è necessario compilare un questionario online.
Per ulteriori informazioni, è possibile scrivere a questo indirizzo email.